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Come Scrivere una Sceneggiatura: 5 Consigli per Raccontare la Tua Storia

19/01/2025 08:00

Vito Sugameli

Filmmaking, Corti, Spot Pubblicitario,

Come Scrivere una Sceneggiatura: 5 Consigli per Raccontare la Tua Storia

Scopri come scrivere una sceneggiatura efficace per cortometraggi e spot pubblicitari con 5 consigli pratici. Racconta la tua storia in modo creativo.

Ogni videomaker dovrebbe studiare sceneggiatura: è fondamentale per i progetti creativi e sperimentali, ma anche per spot e commercial. Insomma, ti sei mai chiesto da dove iniziare a raccontare una storia?

Il titolo dell’articolo è ambizioso, me ne rendo conto, ma ti assicuro che in questo post non voglio propinarti l’ennesimo articolo che ti spiega in 6000 caratteri come si scrive una sceneggiatura. Non stai per leggere niente del genere perché, semplicemente, è impossibile spiegare in così poco spazio cosa vuol dire realizzare lo script di un corto: seppure breve, resta pur sempre un film la cui creatività è un processo affascinante quanto complesso.

Eppure ritengo che ogni videomaker dovrebbe  studiare un po’ di sceneggiatura: conoscere le basi della narrazione e dello storytelling è fondamentale per i progetti creativi e sperimentali, ma anche per spot e commercial. Insomma, ti sei mai chiesto da dove iniziare a raccontare una storia? In questo articolo ti offro alcuni consigli e condivido regole che sono state insegnate a me da chi scrive per professione. Spero che possano esserti utili per capire come dedicarti al meglio a scrivere la tua sceneggiatura. Iniziamo?

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1. Come Scrivere uno Script: Tutto Inizia da un’Idea

I film, gli spot, i documentari ma soprattutto i cortometraggi originano sempre da una idea: se pensi a tutti i piccoli film che hai visto nella tua vita, ma anche a quelli di cui parlo nella mia rubrica Visti sul web, alla base c’è un’intuizione più o meno grandiosa. Ma cosa significa veramente avere un'idea? E come si trasforma questa idea in una trama avvincente, capace di coinvolgere e emozionare il pubblico? La risposta è apparentemente semplice: leggendo, guardando film, navigando su YouTube… insomma, facendoti ispirare. Studia l’immaginazione altrui per coltivare la tua. Ogni elemento che entra a far parte della tua esperienza quotidiana può essere un seme per una storia. Le storie più potenti sono spesso quelle che nascono da esperienze vissute, dai piccoli dettagli della vita quotidiana che vengono osservati sotto una luce nuova. Il tuo luogo di lavoro, la tua famiglia, o anche le strade che percorri ogni giorno possono fornire spunti sorprendenti. Forse una conversazione che hai sentito mentre aspettavi l'autobus, o un incontro casuale con una persona che ti ha lasciato un'impressione particolare, possono essere il punto di partenza di una narrazione che farà riflettere, sorridere, o commuovere il pubblico. È proprio quello che mi è successo quando ho pensato al soggetto di Via Crucis: stavo passeggiando davanti a una chiesa e, notando una figura in auto, è nato il punto di partenza per la storia.


Studia l’immaginazione altrui per coltivare la tua. L’ispirazione può arrivare in qualsiasi momento, soprattutto dal tuo quotidiano.


Un'idea interessante è quella che scava sotto la superficie, quella che va oltre la trama superficiale e tocca temi universali o emozioni che tutti possiamo riconoscere. Non è necessario che l'idea sia grandiosa o complessa. A volte, le storie più semplici sono quelle che riescono a colpire nel segno. La chiave è riconoscere quando una storia ha potenziale e quando quella piccola intuizione può crescere in un racconto che merita di essere raccontato. La creatività non è un processo lineare. Non sempre un'idea si presenta in forma perfetta sin dall'inizio, anzi, spesso è il risultato di molteplici tentativi e rielaborazioni. Una volta che hai un'idea, non aver paura di esplorarla e cambiarla. Fai brainstorming, scrivi senza giudicare troppo, lascia che l'idea si sviluppi e prenda forma. Anche quando pensi che l'idea iniziale sia già stata esplorata, non scartarla subito. Le storie migliori sono quelle che sanno come sorprendere e rinnovarsi, anche quando sembrano già familiari.

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2. Metti la Tua Idea per Iscritto: Parti dal Soggetto

Una volta che un'idea è emersa, è fondamentale non lasciarla svanire nell'aria: appunta ogni intuizione (anche solo sulle note del cellulare) e vedrai che, giorno dopo giorno, leggendo e rileggendo, l’idea diventerà una suggestione e la suggestione l’inizio di una storia. Scrivere l'idea ti permetterà di renderla tangibile, di dargli forma, e di iniziare a plasmarla in una narrazione più strutturata. Leggendo e rileggendo quelle parole, ti accorgerai che l'idea comincerà a evolversi fino a diventare un soggetto. Ciò che inizialmente ti sembrava vago o poco definito, piano piano diventerà una suggestione più chiara, e quella suggestione si trasformerà in un racconto concreto. Ogni volta che tornerai a quelle righe, nuove connessioni potrebbero emergere, e ogni piccolo dettaglio contribuirà a rendere la tua storia più ricca e interessante.

Un suggerimento importante durante questo processo è scrivere la trama in modo semplice ma anche avvincente. Immagina di dover raccontare la storia a un produttore o a un collega che vuoi coinvolgere nella crew. Non stai ancora scrivendo la sceneggiatura completa, ma stai preparando una sinossi che catturi l’attenzione. La tua trama deve essere abbastanza chiara da suscitare interesse, ma allo stesso tempo sufficientemente intrigante da stimolare curiosità. Evita di dilungarti troppo nei dettagli tecnici o nelle descrizioni minuziose. Concentrati su ciò che rende la tua storia unica e interessante: chi sono i protagonisti, cosa vogliono, quali ostacoli devono affrontare, e perché il pubblico dovrebbe seguire il loro viaggio. Una trama ben scritta è capace di affascinare già dalla sua esposizione, lasciando intravedere le potenzialità del progetto.

A questo punto, è essenziale fare il passo successivo e cominciare a scrivere una trama lineare. Non è necessario entrare subito nei dettagli minuziosi: basta avere una visione chiara degli eventi principali che compongono la storia. Organizza la trama seguendo la struttura classica di inizio, svolgimento e finale. Questo schema ti aiuterà a dare una forma chiara alla narrazione, evitando che la storia diventi dispersiva o confusa.

 

  • Inizio: Introduci i personaggi principali, il contesto e il conflitto iniziale. Qui deve esserci qualcosa che catturi l'attenzione dello spettatore e lo inviti a voler scoprire cosa accadrà.
     
  • Svolgimento: Questo è il cuore della storia, dove i personaggi affrontano il conflitto, crescono e si trasformano. Durante questa fase, l'intensità narrativa dovrebbe aumentare, coinvolgendo sempre più il pubblico.
     
  • Finale: Il culmine della storia, dove il conflitto viene risolto (in modo positivo o negativo), dando una conclusione soddisfacente e coerente con il percorso narrativo.
     

Scrivere la trama in modo lineare non solo aiuterà a chiarire gli elementi essenziali della storia, ma servirà anche a verificare la coerenza interna della narrazione. Se qualcosa non funziona nel flusso logico degli eventi, sarà più facile accorgersene e correggerlo in questa fase preliminare.

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3. Prenditi del Tempo per Studiare Quello che Vuoi Raccontare

La creazione di una storia credibile e coinvolgente passa attraverso un’attenta fase di documentazione e ricerca. Ogni racconto, che sia un corto, un lungometraggio o anche un documentario, ha bisogno di solidi riferimenti, basati su fatti, esperienze e conoscenze. Se la tua storia si sviluppa in un contesto storico, sociale o culturale particolare, prendersi del tempo per esplorare e comprendere il mondo che intendi rappresentare è fondamentale. Vai in biblioteca o cerca sul web da fonti attendibili e leggi tutto ciò che può esserti utile: articoli, libri, saggi, ma anche riviste specialistiche. Guarda documentari e ascolta interviste relative al tema del tuo progetto. Più dettagli raccogli, più il mondo che stai per creare sarà ricco e verosimile. Se la tua storia si svolge in un luogo specifico, visita fisicamente quel posto. Non accontentarti di ciò che trovi online, ma cerca di immergerti direttamente nell'atmosfera del luogo. Osserva i particolari: come suona la città, come si muovono le persone, quali sono i profumi o i colori dominanti. Catturare questi dettagli contribuirà a rendere la tua storia molto più autentica. Potresti anche fare delle fotografie o prendere appunti sulle emozioni che il luogo suscita in te, in modo da trasferire questa sensazione nella sceneggiatura. Ogni elemento che raccoglierai sarà un mattoncino che contribuirà a costruire una narrazione più solida e credibile.

Ricorda che la ricerca non riguarda solo l’ambiente o il contesto, ma anche i personaggi. Se hai un protagonista che ti intriga, prenditi del tempo per conoscerlo meglio, come se fosse una persona reale. Inizia a scrivere la sua scheda del personaggio, un documento in cui annoti ogni dettaglio che possa definirlo: il suo aspetto fisico, il suo carattere, ma anche il suo linguaggio e il modo in cui interagisce con gli altri. Cosa lo motiva? Quali sono le sue paure? Come reagisce di fronte ai conflitti? Aggiungi alla tua descrizione anche i piccoli gesti che lo caratterizzano: magari un modo particolare di camminare, di alzare lo sguardo o di sorridere. Ogni piccolo dettaglio può contribuire a renderlo più reale e credibile (se è questo ciò che vuoi ottenere, altrimenti gioca con la fantasia). Inoltre, dai al tuo personaggio un nome che rispecchi il suo carattere e il suo ruolo nella storia. Il nome è un elemento essenziale, perché condiziona non solo l’identità del personaggio, ma anche la percezione che ne ha il pubblico. Evita di pensare al protagonista come a un generico "uomo", "donna" o "bambino". Un nome ben scelto può racchiudere in sé tutta la personalità del personaggio e aggiungere profondità alla sua figura. Riflettendo su questi aspetti, riuscirai a costruire un personaggio che non solo funziona all’interno della trama, ma che risulta anche interessante e credibile agli occhi dello spettatore.

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4. Come si Scrive una Sceneggiatura: Guida Pratica

La sceneggiatura, per quanto sia una forma di espressione creativa, è anche un testo altamente strutturato e tecnico. La sua stesura richiede il rispetto di uno standard di formato che permetta a chiunque legga il copione – dalla crew al produttore, fino agli attori e ai tecnici – di comprendere immediatamente la visione del regista, senza il rischio di fraintendimenti. Un formato chiaro e coerente è fondamentale non solo per garantire la corretta lettura del testo, ma anche per trasmettere l'idea che lo script sia stato scritto con serietà e professionalità. Di seguito ti riassumo qualche indicazione di format:

  • La sceneggiatura va impostata come un foglio A4 verticale che misura 21×29,7. Il margine sinistro della pagina è di 3,5 punti, il destro di 2 punti, mentre i margini superiori e inferiori di 3 punti.
     
  • Il nome del personaggio che parla ha rientro a sinistra di 6,35 cm, mentre il dialogo relativo di 3,5 a sinistra e 4,5 a destra.
     
  • Il testo è giustificato a sinistra.
     
  • Il carattere utilizzato è sempre Courier New, grandezza 12.
     
  • Non si inseriscono spazi tra una riga e l’altra e non si va a pagina nuova dopo la conclusione di una scena ma si prosegue di seguito con l’intestazione di una nuova scena.
     
  • La distanza tra la fine di una scena e l’inizio di un’altra è di 12 punti.
     
  • La distanza tra l’intestazione di una scena e la prima riga dell‘azione è di 6 punti.
     
  • La distanza ulteriore tra i paragrafi di dialogo è 6 punti.

A livello di struttura, uno script si suddivide in diverse sezioni:
 

  1. Intestazione di scena (slugline): Ogni scena deve iniziare con un’intestazione che indica il luogo e il momento della giornata, ad esempio: "INT. UFFICIO - GIORNO". L'intestazione deve essere in maiuscolo e fornire informazioni essenziali, come l'interno o l'esterno del luogo e l'ora del giorno (ad esempio, GIORNO, NOTTE, ALBA). Le indicazioni sul tempo e sul luogo sono cruciali per la pianificazione delle riprese.
     
  2. Descrizioni delle azioni: Subito dopo l'intestazione, vengono descritte le azioni che accadono nella scena, sempre in modo conciso e preciso. Le descrizioni devono essere scritte al presente e, se possibile, visive. Vanno evitati eccessivi dettagli o riflessioni troppo astratte, preferendo una narrazione che aiuti a visualizzare immediatamente ciò che succede sullo schermo.
     
  3. Personaggi: ricorda di nominare i personaggi anche nei dialoghi, come in un vero e proprio copione. Ogni volta che un nuovo personaggio entra in scena, inoltre, descrivilo brevemente con indicazioni che includono l'aspetto fisico e, se serve, i costumi. (Es. Entra Luca, un uomo alto e magro con un impermeabile e una cicatrice sulla guancia). Lo stesso vale per gli ambienti, le scenografie e gli oggetti di scena utili alla narrazione.
     
  4. Dialoghi: I dialoghi sono il cuore pulsante di una sceneggiatura. Ogni battuta deve essere preceduta dal nome del personaggio che sta parlando, sempre scritto in maiuscolo. La parte del dialogo vero e proprio è centrata sulla pagina, senza allineamenti particolari o righe troppo lunghe che possano distrarre dalla lettura.
     
  5. Transizioni: Le transizioni come "CUT TO" o "DISSOLVE TO" devono essere usate con parsimonia e solo quando assolutamente necessarie. È bene ricordare che una sceneggiatura si concentra più sulla narrazione visiva che sul montaggio: le transizioni devono essere suggerite dal ritmo del racconto, non imposte artificialmente.
     
  6. Indicazioni per l'interpretazione: Le indicazioni come "con emozione", "indifferente", "urlando" vanno evitate il più possibile, lasciando la libertà agli attori di interpretare i personaggi come meglio credono. Tuttavia, se è necessario fornire un contesto per un dialogo particolarmente complesso, un'annotazione sparsa in una riga o due può essere utile.
     
  7. Scene di interni ed esterni: Quando si trattano scene che si svolgono in ambienti esterni o interni, è utile specificare l’ambiente e le caratteristiche che lo contraddistinguono. In uno script professionale, le scene devono essere descritte senza confusione, con una chiara distinzione tra ambiente interno (INT.) ed esterno (EXT.), ma senza troppi aggettivi che potrebbero appesantire la lettura.
     
  8. Nuova scena: si indica sempre con un’intestazione in maiuscolo che riporta il suo numero progressivo, se si tratta di un interno (INT) o di un esterno (EXT), se è giorno o notte, la location in cui ci troviamo (Es. 1. INT. CASA DI LUCA - GIORNO / 2. EXT. PARCO – NOTTE).
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5. Non Avere Paura della Pagina Bianca

Le tue idee sembrano rinchiuse in qualche vicolo cieco dentro la testa e non ci pensano proprio a uscire? Nulla di nuovo: è il cosìddetto panico da pagina bianca o da cursore lampeggiante. La fase che precede l’inizio della stesura della sceneggiatura in cui ti ritrovi a fissare il foglio sul blocco degli appunti o il monitor davanti a te per minuti, persino ore, senza buttare giù neppure una riga. Ma non preoccuparti, è del tutto normale attraversare momenti di stallo. La scrittura di uno script richiede la gestione di molti elementi complessi: le indicazioni visive, sonore, le ambientazioni, i personaggi… è naturale che all'inizio possa sembrare difficile mettere insieme tutte queste componenti.


Non avere fretta di iniziare a scrivere: prenditi tutto il tempo per riordinare le idee e, solo quando la storia ti convince davvero, inizia con la sceneggiatura.


Un motivo per cui potresti essere bloccato è che magari hai trascorso troppo tempo lavorando senza sosta sullo script, esaminando ogni dettaglio, ma senza fare progressi tangibili. A volte, la soluzione più semplice per superare il blocco è concedersi una pausa. Se hai già completato una prima stesura, anche se ci sono sezioni che non ti convincono, interrompere momentaneamente il lavoro e fare un passo indietro può essere molto utile. Dedicati ad altre attività, lascia che la mente si liberi e si distenda. Anche se non stai direttamente lavorando sul testo, ogni momento in cui pensi al tuo script è comunque produttivo. Il tempo che dedichi a riflettere, senza scrivere, può rivelarsi fondamentale per permettere alle idee di maturare e tornare al lavoro con una nuova prospettiva. Inoltre, ricordati che la scrittura non è sempre un processo lineare. Non devi per forza iniziare dal punto A e arrivare al punto B senza fermarti. A volte, scrivere una scena che ti entusiasma o che hai già ben chiara in mente può essere un modo per rompere il blocco iniziale. Non temere di partire da una parte della storia che ti sembra più facile o interessante. L'importante è dare inizio al processo, senza preoccuparti di ottenere subito il risultato perfetto. Una volta che il flusso creativo è stato avviato, sarà più facile proseguire. Alla fine, non avere paura di fare un passo indietro quando ne hai bisogno. La pagina bianca non è un nemico, ma un'opportunità di riflessione. Ogni momento di pausa è, in realtà, parte integrante del processo creativo.

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Bonus: Esempi di Sceneggiature Italiane e Internazionali

Se dopo questi consigli non sai ancora come fare per scrivere una sceneggiatura, e desideri un esempio concreto, ti consiglio di esplorare alcune risorse utili che ti aiuteranno a entrare nel mondo della scrittura cinematografica. Una delle risorse più complete e interessanti per gli sceneggiatori italiani è sceneggiatureitaliane.it, un'iniziativa curata da 100autori con il sostegno del Ministero della Cultura e della Direzione Generale Biblioteche e Diritto d'Autore. In questo sito potrai trovare il testo completo di sceneggiature di film italiani di ogni genere, da quelli che hanno fatto la storia del cinema nazionale, a opere più recenti che rappresentano nuovi linguaggi e innovazioni nel panorama cinematografico italiano. Sceneggiatureitaliane.it non è solo un archivio, ma anche una fonte di ispirazione e studio per chi desidera apprendere dalle opere altrui. Analizzare le sceneggiature di film di registi italiani, capire come sono costruiti i dialoghi, come vengono sviluppati i personaggi e come viene gestita la narrazione visiva ti permetterà di migliorare il tuo approccio alla scrittura. Potrai studiare le scelte stilistiche dei vari sceneggiatori, scoprire come affrontano i conflitti narrativi e come risolvono le trame.

Se invece desideri esplorare sceneggiature in lingua inglese, un altro sito che ti consiglio di seguire è The Internet Movie Script Database (IMSDb). Questo sito è una risorsa immensa per gli amanti della scrittura cinematografica, con una vasta collezione di sceneggiature in lingua inglese di film famosi e iconici. Su IMSDb troverai sceneggiature complete di alcuni dei film più celebri, come Pulp Fiction di Quentin Tarantino o Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. Non si tratta solo di grandi blockbuster, ma anche di pellicole che hanno segnato la storia del cinema contemporaneo, offrendo una panoramica ampia sulla diversità dei generi e degli stili di scrittura. Leggere queste sceneggiature ti aiuterà a comprendere le convenzioni specifiche della scrittura cinematografica, come le descrizioni delle ambientazioni, i movimenti dei personaggi e le indicazioni visive. Apprenderai come condensare una storia in uno spazio relativamente breve, mantenendo l'interesse del pubblico per tutta la durata del film. Inoltre, potrai confrontare queste tecniche con quelle utilizzate nelle sceneggiature italiane, arricchendo così la tua comprensione delle diverse tradizioni narrative. Studiare sceneggiature ti permette di affinare il tuo stile e di acquisire una visione più profonda del mestiere di sceneggiatore, offrendoti gli strumenti necessari per crescere come autore.

Se ti trovi ancora in difficoltà nella scrittura della tua sceneggiatura, non esitare a consultare le risorse online come sceneggiatureitaliane.it e The Internet Movie Script Database. L’esempio concreto di sceneggiature di successo ti aiuterà a comprendere meglio la struttura e i dettagli della scrittura cinematografica. Ricorda che la lettura e l'analisi sono strumenti fondamentali per affinare la tua tecnica. Studiare le sceneggiature dei maestri ti permetterà di apprendere tanto quanto la scrittura pratica stessa, e potrai applicare questi insegnamenti al tuo lavoro, arricchendo la tua capacità di raccontare storie sul grande schermo. Sei un videomaker e hai voglia di cimentarti con la sceneggiatura di un cortometraggio oppure hai già un'idea e non sai come concretizzarla? Contattami e facciamo squadra: è sempre bello quando le idee diventano realtò.