Visti sul web è la rubrica in cui analizzo video, spot e contenuti trovati sul web che mi hanno ispirato. |
Del restauro di video antichi usando l’AI ti ho già parlanto qui sul blog qualche tempo fa, raccontando XIXbacktolife, il canale Youtube che riporta in vita filmati d'epoca, video di vita quotidiana e spezzoni di film. In che senso li riporta in vita? Colorandoli e rielaborali in 4K, grazie a strumenti elaborati di Intelligenza Artificiale.
Oggi torno sull’argomento, citando un tool diverso e il caso specifico di un video iconico, tornato in auge proprio grazie a un restauro: si tratta dello spot 1984 di Apple diretto da Ridley Scott e ideato da Steve Hayden, Brent Thomas e Lee Clow, con protagonisti Anya Major e David Graham. È un vero classico che, oggi, appare più attuale che mai: valeva la pena rimetterlo in circolazione in versione aggiornata. Da qui l’idea di restaurarlo utilizzando l’AI. Te ne parlo in questa puntata di Visti sul web: continua a leggere se sei curioso.
Le origini dello spot Apple 1984
Trasmesso per la prima volta dalla CBS durante il Superbowl XVIII, il 22 gennaio 1984, e quindi destinatario di un budget da urlo, lo spot di Apple è oggi un classico dell’advertising. I creatori sono infatti Steve Hayden, Brent Thomas e Lee Clow della premiatissima agenzia Chiat/Day, la produzione è a cura della società newyorkese Fairbanks Films. Alla regia c'è un maestro del cinema: Ridley Scott, reduce dal successo sci-fi di Blade Runner due anni prima (1982).
Quale occasione sarà mai degna di un tale dispendio di risorse, cervelli e creatività? Ma ovvio: l’arrivo sul mercato il 24 gennaio 1984 del pc Apple Macintosh, destinato a cambiare per sempre il modo in cui le persone fruivano del computer e della tecnologia.
L’idea di fondo, che fa somigliare lo spot a un cortometraggio di fantascienza, è geniale: ribaltare il più famoso romanzo distopico della letteratura, 1984 di George Orwell, ambientato proprio nell’anno in cui Apple lancia la sua rivoluzione, per raccontare il Macintosh come protagonista del futuro che verrà.
La trama dello spot 1984 che celebra il Macintosh di Apple
Lo spot/cortometraggio si apre con l’inquadratura di uno scenario post-industriale, dove in un mondo futuristico - per rappresentare il quale la fotografia sceglie i toni di blu e grigio - una fila di persone marcia all'unisono attraverso un lungo tunnel monitorato da una serie di schermi.
Qui un’atleta (Anya Major) corre indossando una "divisa" - pantaloncini rossi, scarpe da ginnastica, canottiera bianca con un'immagine del computer Macintosh della Apple - e portando con sé una grande mazza di ottone; attorno a lei si aggira un’umanità lobotomizzata che ricorda i servi/operai di Metropolis (altro classico della fantascienza) e a inseguirla ci sono quelli che sembrano agenti della Polizia del Pensiero di Orwell.
Compito della donna è correre e distruggere un grande schermo su cui appare l'immagine di una figura simile al Grande Fratello (David Graham).
Lo spot si conclude con una voce fuori campo - quella portentosa dell'attore Edward Grover – e da un testo nero in sovraimpressione che dice: «Il 24 gennaio Apple Computer presenterà Macintosh. E vedrete perché il 1984 non sarà come il 1984».
Lo spot Apple 1984, diretto da Ridley Scott, torna in vita grazie all’AI
Nel 1984 lo spot Apple si è aggiudicato alcuni dei più prestigiosi premi nell’ambito della pubblicità tra cui il Premio Clio e il Gran Premio al 31° Festival Internazionale della Pubblicità di Cannes; nel 2007 è stato, inoltre, eletto miglior spot degli ultimi 40 anni al Super Bowl e si è classificato al numero 38 nella lista 2000 di Channel 4 dei 100 migliori spot televisivi.
Trent’anni dopo, questo cult dell’advertising è restaurato in 4K sul canale YouTube Retro Recipes, che raccoglie video nostalgici a tema tech dagli anni ’80 e ’90. Per restaurarlo è stato utilizzato Topaz Video AI, il software che utilizza AI per migliorare le immagini in fase di editing.
Spot Apple 1984: come funziona il restauro con Topaz Video AI
Questo strumento, scelto dai principali studi cinematografici e dai professionisti creativi di tutto il mondo, si basa su un tool innovativo che aggiunge dettagli e megapixel alle riprese grazie all’Intelligenza Artificiale. Topaz Video AI offre prestazioni di editing eccezionali, garantendo al contempo che la qualità della riprese originale rimanga inalterata.
Creata da Topaz Labs, questa app fa parte di una suite di software per editing di foto e video: i creatori del software hanno impiegato cinque anni per generare modelli di Intelligenza Artificiale sufficientemente potenti e in grado di ottenere risultati naturali su immagini statiche e in movimento.
Il mio consiglio, dati anche i risultati che si ottengono con le immagini d’epoca come lo spot Apple di cui ti ho parlato, è di provarlo: vedrai che, con un po’ di pratica, diventerà una parte essenziale del tuo lavoro di editing. Testarlo, gratuitamente, è semplice e divertente.
Conoscevi lo spot 1984 di Apple? E il suo restauro con l'AI? Se conosci altre applicazioni dell'Intelligenza Artificiale al restauro cinematografico, scrivimele qui sotto nei commenti oppure contattami. Sono troppo curioso!