Il PitchTrailer di JS è stata un’opportunità unica per sperimentare un nuovo modo di promuovere il teatro, per collaborare con esperti del settore audiovisivo e gestire un team talentuoso: ti racconto la produzione.
Il PitchTrailer di JS è un progetto al quale, nel 2024, ho dedicato moltissime energie ma che mi ha soprattutto dato grandi soddisfazioni personali. Per questo ho deciso di raccontarlo qui sul blog in varie puntate, dedicate all’ideazione, alla produzione e all’editing. Nello scorso articolo mi sono soffermato sulla pre-produzione, in particolare sul lavoro di brainstorming con Vincenzo Grassonelli e sulla scrittura della sceneggiatura (a opera di Chiara D'Angelo). In questo nuovo approfondimento, invece, voglio parlare del set, delle riprese, della collaborazione con la crew e dell’esperienza con gli attori e le attrici.
Essendomi occupato sia della regia che del montaggio, il PitchTrailer è stata un’opportunità unica di sperimentare nuove strade per promuovere il teatro e le arti performative - ambiti che hanno davvero bisogno di essere riportati in auge, soprattutto tra i giovani – ma anche di collaborare con esperti del settore audiovisivo che ammiro e di gestire un team talentuoso. Ti racconto come, continua a leggere.
L’idea alla base del PitchTrailer di JS
Il progetto è partito da un'intuizione di Vincenzo Grassonelli, che cercava un modo innovativo per promuovere JS, spettacolo da lui scritto e diretto: quello che abbiamo realizzato è un prodotto audiovisivo a metà tra il trailer e il video concettuale, tra un prodotto commerciale e un cortometraggio sperimentale. Cercavamo un linguaggio cinematografico coinvolgente e dinamico, per attirare l’attenzione di un pubblico più vasto ed eterogeneo, con l'obiettivo di invitare a teatro anche coloro che di solito non lo frequentano.
Sin dalla fase di scrittura, insieme a Vincenzo e Chiara, ci siamo concentrati sulle atmosfere che avrebbe dovuto evocare il pitch trailer, cercando di sviluppare uno stile che privilegiasse la simbologia e il ruolo immersivo della musica. Questo ha reso essenziale, al momento delle riprese, trasformare tali suggestioni in immagini intriganti ed evocative. Tuttavia, una sfida iniziale è emersa quando le visioni creative hanno preso direzioni diverse: Vincenzo aveva inizialmente immaginato un approccio più rock, tanto nelle musiche quanto nell'estetica, ma durante le riprese la storia e le scene hanno seguito un proprio flusso naturale, portando il progetto a trovare in autonomia una sua identità. Così, il pitch ha assunto una vita propria, evolvendo verso un’estetica che si è rivelata unica e sorprendentemente adatta allo spirito dello spettacolo.
Il team che si è occupato delle riprese
Realizzare un prodotto come questo richiede un lavoro di squadra, non lo si fa da soli: se per la fase di ideazione mi sono affidato a Chiara (che si è occupata della sceneggiatura e delle musiche) e alla creatività esplosiva di Vincenzo, per le riprese e l'audio ho collaborato con Francois Marascia e Marco Billardello, amici fidati con cui ho sviluppato una chimica perfetta anche in ambito lavorativo. Ma non è finita qui: altre figure fondamentali hanno contribuito a raggiungere la qualità finale del girato, come VSoar di Vincenzo Cutietta, specialisti delle riprese aeree, che ci ha fornito il drone e l'operatore Ernesto Cannella. Una squadra tecnica essenziale ma altamente competente, con cui si è creata una forte intesa.
Oltre alla crew di tecnici, voglio citare l'importante contributo dei costumi di Enza Gambino e il trucco di Giorgia Ruggirello. Essendo il PitchTrailer di JS un lavoro concettuale, dove non è semplice seguire la storia, i dettagli sono importantissimi: per questo mi sono affidato alla sensibilità di molti professionisti e professioniste. E ognuno di loro, davvero, ha dato il meglio.
Una gioia: lavorare con attori (anche giovanissimi) siciliani
Se da un lato questo requisito ha reso il casting una sfida, dall'altro è stato estremamente divertente e stimolante lavorare con i giovani membri del cast: Angelo Grassonelli (JS bambino), Nadia Elcani (Jane bambina), Ilyas Semir Asif (Semir bambino), Raimondo Grassonelli (Ray bambino) e Davide Spampinato (Tacos bambino). Lavorare con bambini è sempre stato un mio desiderio, in parte realizzarto con i progetti scolastici legati al creare un cortometraggio, come il progetto PON “Realizziamo un film insieme”. I piccoli attori portano sul set una spontaneità unica, si divertono e agiscono senza lasciarsi frenare da troppe preoccupazioni o dalla paura di sbagliare. Per un regista, sono una vera gioia. Il pitch trailer di JS mi ha finalmente dato questa opportunità, e anche io, come loro, mi sono messo in gioco: ho cercato di tirare fuori il massimo della loro immaginazione, espressività e vivacità, rendendo ogni scena un momento autentico e genuino.
Se l’atmosfera sul set ha funzionato così bene, però, il merito è anche degli interpreti adulti: Enza Gambino (Contessa), Paolo Termine (Autista), Vincenzo Sacco (Oracolo), Vincenzo Grassonelli (JS adulto). Infine, voglio menzionare anche coloro che hanno offerto le loro voci: Rossa Caputo (Narratrice), Luna Felici (Jane bambina), Ciro Clarizio (Semir bambino) e Alberto Angrisano (Oracolo). Sono particolarmente orgoglioso di ciò che siamo riusciti a ottenere, soprattutto considerando che nessuno di loro, nemmeno gli adulti, era un attore professionista. Lo stesso Vincenzo Grassonelli, autore e creatore di JS, non aveva alcuna esperienza davanti alla macchina da presa. Questa sfida ci ha resi ancora più determinati e uniti, trasformando ogni limite in un’opportunità per valorizzare l’energia, l'entusiasmo e l’identità siciliana che volevamo portare sullo schermo.
I luoghi sono attori che recitano nel silenzio
Ritengo che non bisogna sottovalutare l'importanza delle location: per me sono fondamentali quanto gli attori, specialmente quando il budget non consente la costruzione di set in studio. Trovare la location giusta può determinare il successo o l’insuccesso di un progetto. Per JS, la selezione delle location è stata un processo minuzioso e lungo, volto a valorizzare la storia con scenari che parlassero da soli. Per la scena introduttiva abbiamo selezionato Rocca Busambra, una scelta che chi vedrà lo spettacolo comprenderà immediatamente. Questo luogo roccioso, imponente e misterioso, porta con sé un simbolismo e una storia che si allinea perfettamente con i temi di JS, e che emerge anche nei suggestivi inserti girati nel bosco adiacente e in altri scorci nascosti dell’Agrigentino. Nelle scene oniriche in cui JS emerge dalla roccia, la Scala dei Turchi è diventata la cornice ideale. Le sue pareti bianche a picco sul mare evocano un’atmosfera surreale e senza tempo, che ben rappresenta il mondo dei sogni.
Per l’incontro tra l’oracolo e la bambina, abbiamo scelto Oceano Mare a San Leone. La sua quiete e il suo aspetto sospeso nel tempo creano una sensazione di mistero e profonda introspezione, perfetta per il momento di connessione con l’oracolo. La scena dell'incontro tra i bambini, ambientata sul Ponte di Ferro a Selinunte, richiama immediatamente alla memoria i film di avventura anni '80 come Stand by Me. Questo ponte, con il suo aspetto rustico e abbandonato nella natura, evoca un senso di scoperta e avventura. Infine, per rappresentare la città fantasma, la scelta è ricaduta su Poggioreale Vecchia. Questo luogo porta ancora i segni del devastante terremoto del 15 gennaio 1968, ed è permeato da un’atmosfera di inquietudine e silenzio assordante. Ogni edificio abbandonato, ogni angolo vuoto e devastato trasuda storie interrotte, memorie sospese, e infonde una sensazione di profonda desolazione. È una location che da sola comunica una potenza emotiva straordinaria, amplificando il senso di mistero e tragedia. La scelta di queste location non è stata mai casuale: ognuna di esse ha contribuito a costruire il mondo di JS, donando autenticità e spessore visivo alla narrazione.
Problem solving: l'arte del saper gestire gli imprevisti
Come spesso accade nelle piccole produzioni audiovisive, la squadra deve essere pronta a gestire ogni tipo di imprevisto. Nel nostro caso, l’ostacolo più significativo è arrivato al quarto giorno di riprese, durante la scena girata a Poggioreale Vecchia, in cui l’ombra del Minotauro si avvicina fino a coprire la sagoma della bambina. Per ottenere questo effetto, contavamo sulla luce del sole, che avrebbe proiettato le ombre degli edifici diroccati sui muri circostanti e fornito riferimenti visivi per l’ombra sul corpo della bambina (abbiamo usato un pannello riflettente come guida). La scena sarebbe stata poi arricchita in post-produzione, aggiungendo l’ombra in movimento del Minotauro grazie agli effetti visivi curati da Alessandro Costanzo (Movila).
La giornata, purtroppo, si è rivelata tutt'altro che ideale: un cielo coperto ha ostacolato i nostri piani, con le nuvole che oscuravano continuamente la scena e rendevano difficile mantenere una coerenza di luce tra le diverse riprese. Per affrontare la situazione, abbiamo reagito con prontezza, dividendo il team in tre piccoli gruppi per ottimizzare il tempo e catturare quante più inquadrature possibili nei brevi momenti in cui il sole faceva capolino. Abbiamo sfruttato ogni secondo di luce disponibile, puntando a riprese «buona la prima!» —compreso l'effetto vertigo visibile nel montaggio finale, che si interrompe bruscamente proprio a causa della velocità imposta dalle condizioni. Il nostro impegno era mirato anche a garantire una continuità visiva tra le riprese, per mantenere coerenza di luci e ombre e non spezzare l’atmosfera.
A testimonianza della sintonia e dell’entusiasmo creatisi all'interno della crew, dopo la fine delle riprese il direttore della fotografia, Marco Billardello, ha proposto un’idea e in completa autonomia, ha realizzato una scena di prova che si è rivelata fondamentale per il montaggio finale: in essa, a ogni passo del Minotauro, la terra si solleva leggermente. Questo dettaglio ha aggiunto un ulteriore livello di profondità, intensificando la tensione della scena e rendendo l’intera sequenza ancora più coinvolgente.
Sicilianità e doppiaggio
Durante la fase di selezione, ho fortemente voluto che tutto il cast e la crew fossero siciliani. Questa scelta non era dettata solo da un senso di territorialità, ma scaturiva da un legame profondo tra la Sicilia e i temi dello spettacolo teatrale, oltre che dalle idee che hanno ispirato il pitch trailer. È un legame quasi ombelicale, un’energia radicata nel territorio che volevamo preservare e trasmettere nella sua essenza. Non abbiamo voluto snaturare questo legame attraverso il doppiaggio, ma anzi abbiamo scelto di utilizzare questa tecnica per ampliare il pubblico e raggiungere quante più persone possibili. Il ridoppiaggio, infatti, ci ha permesso di eliminare la barriera della cadenza locale e di affinare la dizione, camuffando al contempo il fatto che gli attori non fossero professionisti e non avessero una formazione specifica per la recitazione.
Questa tecnica ha una lunga tradizione, già sperimentata con successo nel cinema neorealista italiano, quando i registi sceglievano persone comuni per i loro volti autentici, senza preoccuparsi della loro esperienza o capacità attoriale. Il ridoppiaggio ha permesso allora, come oggi, di mantenere intatta l’espressività e la spontaneità dei protagonisti, perfezionando solo il sonoro per creare un effetto finale più universale e accessibile, senza intaccare l’intensità e il radicamento culturale del progetto.
Curioso di vedere JS?
Il trailer anticipa i temi dello spettacolo ma per chi vuole scoprire cosa c’è dietro le suggestioni immaginate da Vincenzo Grassonelli, portate in video da me e dal resto della crew, impersonalte dal cast, l’appuntamento è al Teatro Pirandello il 1° dicembre 2024. Scoprirai che si parla della Sicilia ma anche del mondo, della natura e della tecnologia, di territorio e intelligenza artificiale.
Soprattutto, sono curioso di sapere la tua opinione: si può realizzare il trailer di uno spettacolo teatrale? Questo format ibrido può considerarsi il futuro della promozione delle arti figurative? Scrivimelo nei commenti. Se ti ho incuriosito e vuoi saperne di più, continua a seguire l’avventura di JS sul blog: nel prossimo articolo ti racconterò la post-produzione.