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Il primo corto di Ari Aster rovescia il più noto topos narrativo della violenza domestica

10/09/2023 22:00

Vito Sugameli

Cortometraggi, Corti, Ari Aster,

Il primo corto di Ari Aster rovescia il più noto topos narrativo della violenza domestica

in "The Strange Thing About the Johnsons" (2011) sono già presenti tutti gli elementi disturbanti e provocatori del suo cinema horror.

Corti sul web è la rubrica in cui analizzo i cortometraggi trovati sul web che mi hanno ispirato. 

Hai presente quando qui sul blog ti ho raccontato dei vantaggi derivanti dal fare film in modo indipendente? Libertà creativa, nessun vincolo dettato dalle esigenze della produzione e della distribuzione, grande possibilità di sperimentare.

Tra i sostenitori di questa filosofia ci sono anche molti autori del cinema contemporaneo che, prima di diventare famosi, hanno iniziato come filmmaker indipendenti: un esempio è Christopher Nolan, che con il corto Doodlebug, prima, e con il suo esordio Following, dopo, ha dimostrato come la sua poetica fosse già ben delineata molto prima che arrivassero i mezzi hollywoodiani.

Anche Ari Aster - acclamatissimo regista statunitense autore di Hereditary (2018), del celeberrimo Midsommar (2019) e del recente Beau ha paura (2023) - ha iniziato la carriera con un cortometraggio indipendente, nel quale sono già presenti tutti gli elementi disturbanti del suo cinema horror e di denuncia.

doodlebug nolan short film

Il cortometraggio in questione si chiama The Strange Thing About the Johnsons ed è disponibile gratuitamente su Youtube e Vimeo. Prima di farti premere play, però, devo dirti che il film non è adatto a tutti gli spettatori e, anzi, per qualcuno può essere una visione ostica. Se te la senti, capirai perché ne ho voluto parlare in questo nuovo episodio della mia rubrica Corti sul web.

Il primo disturbante corto di Ari Aster

The Strange Thing About the Johnsons è il cortometraggio che il regista Ari Aster ha presentato nel 2011 per la sua tesi di laurea all’AFI Conservatory, la scuola di specializzazione dell’American Film Institute. Sebbene si tratti quindi di un’opera giovanile, girata quando Aster aveva 25 anni, ha in sé già alcune delle caratteristiche che oggi contraddistinguono il regista come autore di film inquietanti, che lasciano addosso allo spettatore una sensazione scomoda e di disagio. A iniziare dalla trama.

doodlebug nolan short film frame

The Strange Thing About the Johnsons inizia quando lo scrittore Sidney Johnson sorprende suo figlio Isaiah mentre si masturba e, da bravo papà, cerca di alleviargli l’imbarazzo confortandolo su quando sia un atto perfettamente naturale. Quello che non sa è che Isaiah si sta masturbando – aiuto - con una sua foto.

Il breve film prosegue quattordici anni dopo, durante la festa di nozze di Isaiah, quando avviene il primo rapporto non consenziente tra Sidney e Isaiah, che lo scrittore trasformerà in un manoscritto autobiografico in cui narra degli stupri ripetuti subiti in casa da suo figlio. Quando Isaiah scopre dell’esistenza di questo libro, le cose precipitano senza possibilità di tornare indietro e le conseguenze tragiche arriveranno a coinvolgere anche la madre, Joan.

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Il primo corto di Ari Aster è un inno alla libertà creativa

È stato lo stesso Ari Aster, in un’intervista, a raccontare come il corto sia nato durante un brainstorming con l’amico e collaboratore Brandon Greenhouse (che in The Strange Thing About the Johnsons interpreta proprio Isaiah) per ricavare una risposta alla domanda: «Quale sarebbe un argomento davvero scandaloso, davvero tabù, e perché non farci un film sopra?».

Questo perché era esplicita volontà di Aster girare un film che si facesse ricordare tra i docenti e la giuria di professionisti, decisamente un po’ bacchettoni, dell’AFI. Questa scuola, infatti, per quanto prestigiosa, rappresenta a pieno lo spirito della Hollywood più politicamente corretta, che vuole solo storie edificanti e arricchenti per lo spettatore. Peccato che Ari Aster, ormai lo abbiamo capito, è evidentemente un regista a cui interessa più sconvolgere che insegnare cose.

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Dallo scambio di idee tra Aster e Greenhouse si è materializzata l’idea che ha dato vita a The Strange Thing About the Johnsons, ossia il rovesciamento del più noto topos narrativo della violenza domestica: e se invece di essere la storia di un padre molestatore… lo stupratore fosse il figlio? Boom, ecco che persino una vicenda di abusi diventa dirompente e disturbante. In puro stile Ari Aster.

E, coerentemente con ciò che il regista continuerà a fare lungo la sua carriera, il film non mostra scene poi così violente ma gioca tutte le sue carte sul lato psicologico: tenendo i momenti più espliciti fuori dalla scena, lascia tutto all’immaginazione… il che è ancora peggio.

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Il corto di Ari Aster tra satira, horror e melodramma 

Raccontando l’abuso incestuoso tra un padre (Billy Mayo) e un figlio (Brandon Greenhouse) a ruoli invertiti, rispetto a quelli che tradizionalmente il cinema ci narra, The Strange Thing About the Johnsons appare come una satira del dramma domestico. Allo stesso tempo, però, ne cavalca in pieno i motivi ricorrenti e le atmosfere. Anche se poi il finale è tutt’altro che già visto.

Aster può godere di tanta libertà creativa, riscrivendo le regole di un genere e lavorando già da qui su alcuni dei temi che lo interesseranno nel resto della sua carriera (il rovesciamento, la violenza all’interno di una comunità protetta, il tabù stesso) proprio perché la produzione del corto è indie: aiuta collaborare con un attore protagonista che è un suo amico ma anche non doversi preoccupare della distribuzione in sala e dunque nemmeno della reazione del pubblico. Gli unici di cui tenere conto erano i professori dell’AFI… sarebbe bello sapere cosa ne pensavano allora e cosa ne pensano oggi.

Conoscevi il corto The Strange Thing About the Johnsons  di Ari Aster? Se vuoi suggerirmi un video - uno spot ma anche un cortometraggio d'autore - che hai visto sul web e che ti ha colpito, per la sua tecnica sensazionale o per il contenuto, scrivimi nei commenti qui sotto o contattami. Sono curioso!