Ti racconto il dietro le quinte del booktrailer del I Vendemmiatori, che ho realizzato in Sicilia per lo scrittore trapanese Marco Bagarella.
Di booktrailer ti ho già raccontato qui sul blog, spiegandoti che cos’è e come nasce. In un altro articolo ho provato a entrare nel merito della sua utilità per gli scrittori e del perché il booktrailer va considerato uno strumento di marketing. Stavolta voglio parlare della mia esperienza, di uno dei booktrailer che mi sono divertito di più a realizzare: quello del romanzo I Vendemmiatori, l'esordio letterario dello scrittore trapanese Marco Bagarella, disponibile nelle librerie e in versione digitale. In questo articolo ti racconto il "dietro le quinte" di questo lavoro, dalla sua ideazione fino alla realizzazione.
Di che cosa parla I Vendemmiatori
Prima di raccontarti la mia esperienza con questo booktrailer, vorrai sapere - giustamente - di cosa parla il romanzo di Marco Bagarella. Trattandosi di un libro in cui la tensione è tutto, sospeso tra horror e thriller, non posso spoilerare troppo. Sarò, quindi, molto breve: I Vendemmiatori parla di un quarantenne inviato nelle terre tra Cùddia e Guarine, per sovrintendere a tre giorni di vendemmia. In un deserto popolato da fantasmi della mente e da creature ancestrali, quello che il protagonista vivrà sarà un misterioso rito senza tempo. Basta, ok? Non dico altro. Intanto spero con queste poche parole di averti dato delle informazioni interessanti e di averti incuriosito: il mio consiglio è di dare una chance a Marco e al suo esordio letterario.
Come nasce il booktrailer de I Vendemmiatori
Tutto inizia quando lo scrittore Marco Bagarella mi contatta per affidarmi il booktrailer del suo libro, ai tempi ancora in fase di stesura. È bastato che mi raccontasse la trama e mi facesse leggere alcuni estratti per rendermi conto che i temi - come si deduce dalla piccola descrizione che vi ho fatto sopra - erano a me affini. C’era il giallo, il thriller... insomma un'atmosfera sospesa e inquietante che avvertivo molto vicina alle mie passioni cinematografiche. Quindi ho accettato la proposta.
Non era la prima volta che realizzavo un booktrailer: nel 2016 ho vinto il premio come Migliore Booktrailer dell’anno alla XIV edizione del Trailers Film Fest, unico festival in Europa che premia i trailer cinematografici. Credo sia un linguaggio molto interessante, ancora non pienamente sfruttato dagli editori; un ottimo approccio per avvicinare ai romanzi anche quei lettori... che non sono lettori. Sebbene, lo ammetto, il booktrailer ha molte difficoltà in più rispetto a un trailer cinematografico: se, infatti, nel trailer di un film abbiamo già le scene da usare, clip estrapolate dal girato in fase di montaggio e in seguito assemblate per fare promozione, nel caso del booktrailer queste scene non esistono. Parliamo di un romanzo, quindi le immagini vanno interpretate, elaborate, girate.
Come creare un booktrailer: si parte dalla sceneggiatura
La sceneggiatura è il cuore pulsante di qualsiasi progetto audiovisivo, e nel caso di un booktrailer, è fondamentale per trasmettere l’essenza del romanzo in pochi secondi. Quando ho iniziato a pensare al booktrailer de I Vendemmiatori, mi è stato subito chiaro che la scrittura avrebbe giocato un ruolo cruciale non solo per essere fedele alla trama, ma anche per evocare quella particolare atmosfera che mi aveva conquistato già dalle prime righe del libro. È qui che la collaborazione con l’autore, Marco, si è rivelata indispensabile. La sua capacità di condensare l’anima del romanzo in una breve sceneggiatura ha fatto la differenza. Lo script creato non era una semplice riduzione della trama: era una narrazione parallela, un’estensione del mondo del protagonista che, pur non seguendo rigidamente la storia principale, ne catturava il respiro, le sfumature emotive e quel punto di vista unico che solo l’autore poteva conoscere così intimamente.
Questo approccio ha permesso di costruire un booktrailer che non si limitasse a promuovere il romanzo, ma che diventasse esso stesso un’esperienza narrativa. La scrittura non è stata solo il punto di partenza, ma la guida costante durante l’intero processo creativo, fornendo una struttura solida su cui costruire immagini, ritmo e atmosfera. Una buona sceneggiatura, infatti, non racconta tutto: lascia spazio all’immaginazione, crea suggestioni, incuriosisce. È questo il segreto per un booktrailer che non solo presenta un libro, ma lo fa vivere, anche solo per pochi istanti, nella mente dello spettatore.
Scelta dell'attrezzature e post-produzione
Una volta terminato lo script, ho girato quello che ci serviva in un giorno con la mia fidata Sony a7SII abbinata al 35mm T1.5 della Samyang, utilizzando esclusivamente luce naturale e con accessori ridotti al minimo. Infine è arrivata la fase di montaggio: quest’ultima è stata molto complicata perché, alla fine, disponevo di molto materiale e temevo che tutte queste riprese, questi spunti, finissero per deviare l'attenzione dalla storia principale. Di conseguenza, ho cercato di fare un lavoro di sintesi, sempre lavorando insieme a Marco, che ha collaborato con me dalla fase di scrittura alle riprese e infine anche in sala di montaggio.
Insieme abbiamo avuto l’idea di non proporre solo delle immagini, ma di inserire una voce fuori campo. Insieme abbiamo individuato delle location fantastiche, in una zona di Salemi, dove siamo entrati dentro dei silos particolarmente suggestivi e abbiamo registrato i suoni ovattati che facevano parte di quell’atmosfera. Il risultato - lo sapete se avete visto il video - è inquietante ed è stato, per me, una sorta di linea guida durante il montaggio. Fondamentale per ricreare con le immagini l'atmosfera che che volevo io, che voleva Marco.
Come deve essere un booktrailer (secondo me)
Cosa ho imparato sul booktrailer in questa mia esperienza? Sicuramente che la collaborazione con lo scrittore è tutto: non solo per essere certi che quello che mettiamo in scena trovi la sua approvazione, ma anche perchè è lui che conosce la sua opera più di tutti ed è in grado di guidare il filmmaker lungo la strada giusta. Senza lo script di Marco, infatti, sarebbe stato difficile per me selezionare il materiale più efficace dal romanzo e avere un'idea altrettanto efficace. Tecnicamente, ho imparato l'importanza di scegliere la "voce" giusta intesa non solo come narratore delle immagini, ma anche come suoni e colonna sonora: il video ha bisogno dell’audio, sempre, ma soprattutto quando dobbiamo restituire un'atmosfera magica da fiaba nera, come quella de I Vendemmiatori.
Infine, ho imparato moltissimo sulla funzione del booktrailer che è e resta un prodotto audiovisivo finalizzato marketing e promozione editoriale. Chi guarda il booktrailer deve capire subito che non si tratta del trailer di un prodotto cinematografico nè deve desiderare di vedere il film tratto da quel libro; lo scopo del booktrailer è spingere il pubblico a comprare e leggere il romanzo. Dicevo prima che è uno strumento particolarmente interessante per fare presa sui "lettori non lettori", e lo penso davvero: le immagini, con la loro forza, possono fare da traino verso la pagina scritta. Successivamente, se il romanzo è bello (come quello di Marco Bagarella), chi legge non se ne vorrà staccare più.
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