In ordine cronologico tutti gli step che abbiamo seguito per realizzare Noise, cortometraggio degli studenti dell'Istituto Professionale Bonaventura Cavalieri di Milano, all'interno del progetto PON “Realizziamo un film insieme”.
Qui sul blog ho già raccontato in che modo l’esperienza tra i banchi di scuola dell’istituto tecnico Bonaventura Cavalieri di Milano per il progetto PON “Realizziamo un film insieme” sia stata importante per me: per anni ho avuto la sensazione che la scuola mi rifiutasse, mentre trovarmi a insegnare agli adolescenti come si scrive, dirige e monta un cortometraggio è stata per me profondamente formativa. Ho anche spiegato a grandi linee come abbiamo lavorato lungo il processo e quali competenze ognuno/a di noi ha messo nel progetto affinchè questo riuscisse al meglio.
Dopo le mie testimonianze da videomaker, in questo articolo mi vorrei concentrare su qualcosa di più pratico e specifico: come realizzare un corto a scuola, passo dopo passo. Trovo che raccontare nel dettaglio questa avventura possa essere utile sia per i videomaker sia per gli insegnanti che si approcciano a questo nuovo mondo. Ecco, quindi, in ordine cronologico tutti gli step che abbiamo seguito per giungere sino a Noise (Rumore), cortometraggio realizzato da alcuni studenti dell'Istituto Professionale Bonaventura Cavalieri, Scuola Secondaria di Secondo Grado di Milano.
1. Com’è nato Noise, il corto degli studenti dell'Istituto Cavalieri di Milano
Tutto è iniziato dal progetto PON “Realizziamo un film insieme”, ideato dalla docente Chiara Maria D’Angelo. L’obiettivo era fare sì che i ragazzi sperimentassero attivamente tutti i processi che portano alla realizzazione di un film, dalla stesura della sceneggiatura alle riprese. E che, grazie alle competenze acquisite, alla passione e all'impegno, arrivassero a portare a termine un progetto che li vedesse come assoluti protagonisti.
Il primo passo è stato quindi presentare il progetto agli alunni, in modo che chi desiderava partecipare avesse tutte le informazioni in merito allo svolgimento delle attività – in orario pomeridiano, dopo le lezioni – e un confronto con i docenti responsabili.
2. La sceneggiatura di Noise
Le prime lezioni con cui gli studenti e le studentesse si sono cimentati sono state quelle, teoriche e pratiche, di sceneggiatura. Aurora Tamigio, autrice e scrittrice (con cui lavoro da tantissimi anni in Piano9 Produzioni) ha trasmesso in un piccolo modulo di 6 ore alcuni concetti base di storytelling per arrivare a scrivere il soggetto e in seguito lo script del cortometraggio.
Dopo il brainstorming di idee, lo scheletro di Noise ha preso vita: una storia in cui ogni studente si può identificare. Protagonista è una ragazza che vive in uno stato di ansia per la condizione di valutazione a cui ogni giorno è sottoposta e vive la routine scolastica reprimendo la propria sofferenza. Fino a quando la preoccupazione per l’incontro tra sua madre e l’insegnante e la bolla di giudizio, in cui si trova rinchiusa, la porta a reagire. Una sceneggiatura nata dall'intreccio di due soggetti diversi di Manuel e Giulia, esempio virtuoso di come si possa trovare un compromesso per il bene comune: portare a termine un gioco di squadra (concetto per me fondamentale).
3. Dallo script all'organizzazione del set: la pre-produzione
Una volta pronti il soggetto e la sceneggiatura, si sono tenute alcune brevi lezioni teoriche di regia, fotografia, tecniche di ripresa e montaggio: me ne sono occupato io e le ho fatte durare due incontri, per non annoiare troppo la mia “troupe” di giovani appassionati, che tanto sapevo non vedeva l’ora di cimentarsi con la pratica. E infatti, quasi subito, abbiamo incominciato a mettere le mani in pasta: abbiamo letto la sceneggiatura tutti insieme e studiato come applicarla sullo schermo. Le idee che ci sono venute in materia di inquadrature e movimenti le abbiamo applicate subito per la creazione dello storyboard, la nostra prima soddisfazione.
I ragazzi e le ragazze si sono divisi i ruoli: qualcuno ha scelto di recitare, qualcuno di dedicarsi ai costumi e al trucco; altri si sono messi dietro la telecamera. Alla fine è venuto fuori questa suddivisione tra cast e crew:
- Regia: Manuel Sorgo
- Soggetto: Giulia De Gennaro, Manuel Sorgo
- Sceneggiatura: Giulia De Gennaro
- Fotografia: Beatrice Fatou Seck
- Suono: Elena Spina
- Trucco e Stylist: Amani Elhbasha
- Montaggio: Beatrice Fatou Seck, Manuel Sorgo
- Colonna sonora originale: Manuel Sorgo
- Segretario di edizione: Ivan Traore
- Locandina e storyboard: Andrea Parente
- Interpreti: Martina Marina Meawad, Giulia Amati, Roberta Furnari, Manuel Sorgo, Giulia De Gennaro, Elena Spina, Amani Elhbasha, Ivan Traore, Roberto Zubritchi, Chrizsa Guevarra, Rebecca Ricciardi, Beatrice Fatou Seck, Maddalena Castoldi, Helena Riganello, Nicole Limiac, Francis Austral, Gaia Romanelli, Laudani Alessandra, Aliyah Keith Princess De Leon, Chiara Augustin, Dante Silvestri
4. Noise prende vita: dal set al montato
E poi? Abbiamo preso in mano l’attrezzatura, perchè si impara facendo. I ragazzi si sono dedicati ai primi test di ripresa, alla scelta delle location, alla ricerca della luce naturale più consona, alla definizione del piano di lavorazione, di organizzazione del set, alla chiamata delle comparse. Fino al primo ciak, senza l'ausilio di accessori o supporti esterni. In sostanza, Run and Gun Filmmaking: ovvero l'approccio senza fronzoli delle produzioni indipendenti che tanto mi piace e applico nei miei lavori.
Dietro alla macchina da presa (una Sony a7SII) Beatrice Fatou Seck ha seguito le indicazioni di Manuel Sorgo (regia) e di Giulia De Gennaro (sceneggiatrice): le riprese si sono basate fedelmente sullo script, ma senza dimenticare il valore dell’improvvisazione e lo spirito di adattamento. Queste due capacità, lo sa chi legge il mio blog regolarmente, sono secondo me alla base della formazione di un buon filmmaker: sapere risolvere i problemi, reagire alle difficoltà durante le riprese o adattarsi alle persone che ti circondano è davvero tutto.
Tra una giornata e l’altra di riprese, abbiamo avviato Premiere Pro e realizzato un premontato grezzo ma efficace per avere immediato riscontro del girato quotidiano rispetto alla storia (noi abbiamo scelto Adobe, ma voi potete selezionare un altro programma di video editing, al giorno d'oggi anche alcune app di montaggio video possono garantire risultati soddisfacenti). Alla fine, montare è stato un lavoro più rapido del previsto ma non per questo meno faticoso, completato da un accurato mix audio, basato sui rumori ambientali registrati parallelamente ai primi ciak. Manuel Sorgo si è occupato anche della creazione della colonna sonora, mentre Andrea Parente - dopo lo storyboard - ha realizzato la locandina del corto.
Terminato il montaggio finale, abbiamo guardato il cortometraggio tutti/e insieme: questa fase è stata una delle mie preferite perché quella in cui c’è stata la consacrazione del rapporto di fiducia reciproca che si era creata sul set. Tra suggerimenti finali, modifiche e feedback… Noise ha visto la luce. In tutto questo processo di creazione e sviluppo della storia, gli insegnanti hanno supportato gli alunni passo dopo passo, senza lesinare fiducia ed entusiasmo.
5. Noise raggiunge il pubblico
Il corto, come degno epilogo, ha avuto una proiezione pubblica a scuola, nell’auditorium dell’Istituto Bonaventura Cavalieri davanti ai compagni e ai professori. Durante questa mattinata è stato dato modo agli autori e alle autrici tutto lo spazio necessario per parlare della loro esperienza, di confrontarsi con il pubblico di coetani e con il mondo degli adulti. Questo incontro generazionale ha scatenato notevoli spunti di riflessione e posto la creatività e la determinazione al centro del dibattito.
Beatrice, operatrice di macchina e DOP, ha affermato: «Ogni volta che venivo a scuola per lavorare al corto mi sentivo a casa». Mentre Manuel, regista e compositore, ha aggiunto: «Questa esperienza ci ha fatto capire che abbiamo delle qualità che sul mondo del lavoro potrebbero servirci, che non avremmo mai scoperto senza metterci in gioco. Il consiglio è di mettersi in gioco, sempre». E ha concluso dicendo che: «Mi sono sentito veramente bene quando ho visto il risultato finale. Per me lavorare al corto è stata una forma di riscatto. Mi ha fatto pensare che, anche in una scuola come questa in cui molti ragazzi si sentono ''parcheggiati", si trovano professori che ti trasmettono passione e propongono iniziative come questa».
E adesso, che ne sarà di Noise? Intanto abbiamo creduto in una ditribuzione festivaliera attraverso Piano9 Produzioni. Abbiamo inviato il corto ai festival di tutto il mondo, perché giri il più possibile e ottenga quanti più pareri autorevoli. Il corto è arrivato in finale allo Student World Impact Film Festival, il più grande festival per studenti al mondo, che ha anche ospitato Manuel per una bella intervista che si può ascoltare su Spotify (in inglese). Inoltre ha vinto come Miglior Fiction all'Italian Film Festival di Rovinj-Rovigno, sezione Scuole e Giovani. Chiedetemi se sono orgoglioso dei miei filmmaker.
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