Corti sul web è la rubrica in cui analizzo i cortometraggi trovati sul web che mi hanno ispirato.
Negli ultimi mesi il tema dell’Intelligenza Artificiale generativa a servizio della creatività – immagini artistiche, sceneggiature e (ovviamente) video – è all’ordine del giorno. Il mondo intero si divide tra coloro che attendono con ansia quale innovazioni questa tecnologia ci riserverà domani e quelli che guardano a essa con diffidenza o, addirittura, con astio. Nel mondo degli artisti visivi la faida è già a uno stadio avanzato: a San Francisco un gruppo di artisti ha intentato una causa contro Midjourney, il più famoso algoritmo di Intelligenza Artificiale text-to-image (capace quindi di generare immagini in base a delle istruzioni di testo); l’accusa è di avere ignorato il diritto d’autore nell'usare creazioni di altri artisti per “allenare” l'AI.
Il mondo del cinema ha “scoperto” l’AI già da anni: in Indiana Jones 5 è stata utilizzata per fare sembrare Harrison Ford più giovane, in Avengers: Infinity War ha reso Thanos più simile a Josh Brolin; inoltre l’Intelligenza Artificiale supporta gli studios in fase di produzione, semplificando e automatizzando varie procedure e quindi riducendo i costi. Anche qui non mancano le polemiche: proprio questa automazione ha portato Goldman Sachs ad affermare che l’AI potrebbe togliere al cinema 300 milioni di posti di lavoro; mentre la Writers Guild of America (il “sindacato” degli sceneggiatori) ha mostrato più di una perplessità su come l’Intelligenza Artificiale può essere applicata agli script. Contro l’AI si è schierato anche Keanu Reeves, che l’ha definita «spaventosa», il maestro Hayao Miyazaki e Guillermo del Toro.
Eppure tutte queste diatribe - legate, a dire il vero, più a temi di proprietà intellettuale che a interrogativi etici e filosofici – non accennano a interrompere la diffusione e applicazione dell’AI nel cinema. Al punto che l'Intelligenza Artificiale è stata utilizzata anche per realizzare un intero cortometraggio. Non in autonomia – ovviamente – ma tra le mani di un animatore professionista: Chad Nelson, che ha collaborato con la società di produzione Native Foreign per realizzare un film di 5 minuti chiamato Critterz.
A differenza di Netflix Japan che con Dog e Boy ha fatto discutere per aver utilizzato l'IA per la creazione di sfondi e musica, Critterz è stato interamente realizzato con Dall-E di OpenAI. Potevo non parlarne nella rubrica Visti sul Web?
Un passo indietro, che cos’è Dall-E
Dall-E è il modello di deep learning sviluppato da OpenAI per generare immagini digitali a partire da descrizioni in linguaggio naturale (input testuali, insomma) chiamate prompt. La sua prima versione, resa disponibile a gennaio 2021, utilizzava una versione di GPT-3: si tratta di un modello di apprendimento automatico addestrato utilizzando dati Internet per generare qualsiasi tipo di testo. Nell'aprile 2022, OpenAI ha annunciato Dall-E 2, in grado di generare immagini ancora più realistiche. Di recente è stato lanciato GPT-4, ancora più aggiornato.
Di che cosa parla Critterz, il primo corto realizzato con l’AI
Critterz, disponibile online, è un cortometraggio animato a metà tra una produzione Pixar e un documentario naturalistico di quelli che, anche noi, ci ricordiamo da bambini trasmessi in tv da programmi come Super Quark. Al centro della storia c’è una foresta inesplorata abitata dai misteriosi piccoli critterz, creature che un narratore ci accompagna a conoscere.
Critterz, come si realizza un cortometraggio con AI
Dove sta la novità di Critterz? Si tratta del primo corto in cui le immagini sono interamente generate con Dall-E in combinazione a tecniche cinematografiche più convenzionali come animazione, facial motion capture, casting vocale. A lavorarci, in collaborazione con OpenAI e Nik Kleverov di Native Foreign, è lo sceneggiatore e regista Chad Nelson: è stato lui a scrivere lo script, ingaggiare gli attori per il doppiaggio e selezionare attorno a sé un team di animatori professionisti per dare vita alle creature di Critterz.
Dall-E ha permesso agli animatori di produrre centinaia di elementi visivi al giorno, rendendo più veloce la visualizzazione delle immagini; una volta creati i fotogrammi e i personaggi, sono però stati coinvolti animatori e designer per trasformare questi ambienti 2D in un mondo 3D. In circa una settimana Chad Nelson ha creato la maggior parte delle immagini dei personaggi utilizzando Dall-E, sottolineando il notevole risparmio di tempo dato da questa tecnologia, ma ha anche affermato di non poter fare affidamento esclusivamente sull'Intelligenza Artificiale per creare il film.
«Per realizzare Critterz ci è voluto sicuramente meno tempo e meno soldi che se l'avessimo prodotto nel modo tradizionale», ha detto Nelson in un'intervista al Washington Post. E ha aggiunto che l’AI gli ha permesso di sperimentare moltissimo, nell’inventarsi i personaggi (un esempio è il mostro peloso con le corna) e le ambientazioni (la collina che emerge nella foresta nebbiosa). «Il cinema è la mia passione e DALL-E mi ha aiutato a realizzare la mia visione creativa», ha concluso lo sceneggiatore e regista.
Dello stesso parere è Nik Kleverov di Native Foreign: «Critterz è il primo film a mostrare come l'AI generativa può migliorare il processo creativo di Hollywood e aiutare i creatori a portare le loro idee sul grande schermo».
Conoscevi questo cortometraggio realizzato con l'intelligenza artificiale? Se l'argomento Intelligenza Artificiale & video ti interessa, come anche le discussioni sull'innovazione della tecnica cinematografica, scrivimi la tua opinione nei commenti qui sotto o contattami. Parliamone!