Da dove nasce il mio mestiere di filmmaker: che cosa so fare, perché lo faccio e – soprattutto – perché mi piace così tanto. Se sei curioso di conoscermi un po' di più, allora, continua a leggere.
In un articolo di qualche tempo fa mi definivo – con una punta di orgoglio – filmmaker; ma devo ammettere che, fino a qualche anno fa, mi divertivo come un matto a prendere il giro i miei amici e le mie amiche (soprattutto quelli che avevano avuto esperienze internazionali) che si dichiaravano tali. Pensavo: «Ma chi, filmmaker io? Sono uno che fa il lavoro che fa e basta». La verità è che non mi piace attaccarmi addosso delle etichette e che, fosse per me, farei parlare solo i miei lavori senza dedicare così tanto tempo alle definizioni.
Con il tempo e l’esperienza, agli appuntamenti con i clienti e con i colleghi, mi sono reso conto che è importante comunicare chi sono e che cosa faccio: in fondo, chiedo a clienti e colleghi di fidarsi di me… ma su che base, se non sono neppure in grado di spiegare loro di che cosa mi occupo e da dove provengo? Sul mio sito web ho realizzato varie pagine per spiegare cosa faccio, ma voglio dedicare questo articolo per chiarire meglio da dove nasce il mio mestiere, che cosa so fare, perché lo faccio e – soprattutto – perché mi piace così tanto. Se sei curioso di conoscermi, allora, continua a leggere.
Sono un cinefilo che sogna il cinema
Sin da bambino, il cinema è stato la mia più grande passione. Tra i primi film che hanno iniziato a popolare la mia immaginazione ci sono vari horror ma soprattutto i b-movies con i pupazzoni, i mostri in gommapiuma, gli effetti speciali anni ’80… che restano ancora una mia grande passione. Li ricordo tutti con affetto, insieme ai classici Disney e ai film d’azione, dapprima quelli di Hollywood e poi quelli orientali, che mi hanno aperto la mente al cinema non solo italiano e non solo statunitense.
Purtroppo, ma anche per fortuna, visto che questo mi ha dato la possibilità di imparare la curiosità e l’importanza dello studio e dell’apprendere, sono cresciuto a Trapani (dove vivo ancora): qui non c’erano multisala o grandi schermi 3D, così ho sviluppato la mia passione da autodidatta diventando collezionista di home-video e scoprendo, da solo, i miei gusti in fatto di film. Ancora adolescente ho iniziato a vendere i primi DVD su iBazar (poi acquisito da Ebay) aiutando con la mia determinazione una piccola videoteca a sopravvivere. Siccome il cinema mi piaceva – davvero – molto, ho iniziato a scrivere su alcune delle realtà editoriali più dinamiche del web, prima a distanza e poi trasferendomi a Roma; in seguito ho deciso di fondare il mio webzine, che esiste ancora, e nel 2022 ha compiuto 20 anni: Silenzioinsala.com, che curo e sostengo ancora oggi.
Sognatore di professione presso Piano9
Dopo la scuola ho deciso che da grande avrei fatto video e, nel bene e nel male, direi che ci sono riuscito. Inizialmente ho studiato fotografia e lavorato come cameraman e video editor in una rete televisiva in provincia di Ragusa; poi mi sono avvicinato sempre di più al mondo della produzione cinematografica e nel 2011 ho fondato quella che sarebbe diventata dieci anni dopo l'Associazione di Promozione Sociale Piano9 Produzioni, attraverso la quale creo e produco idee, promuovendo il cinema indipendente in ogni aspetto. Con Piano9 ho realizzato una decina di progetti, partecipando a festival e vincendo persino qualche premio: ma soprattutto questo collettivo di creativi mi ha permesso di crescere e di imparare il lavoro di squadra.
Ho messo un passo nel cinema indipendente come aiuto regista per Electroma, un pitch trailer low budget realizzato in guerrilla filmmaking. Successivamente, ho curato la direzione della fotografia di Take My Hand insieme al filmmaker e motion designer Francesco Siro Brigiano. Ho collaborato al progetto di videoinstallazione Araneomorfi, alla web series Il venditore di Ispirazioni. Contemporaneamente, ho prodotto e diretto corti vincitori di premi e menzioni internazionali come L'incontro, Homefish (distribuito da Prem1ere Film), Via Crucis. E questo è solo l’inizio.
Cosa significa che sono un filmmaker?
In parole semplici? Sono un filmmaker in quanto sono in grado di realizzare un film in tutte le sue fasi di lavorazione. Per farlo… mi manca solo il budget! Scherzo, ma nemmeno troppo: ai miei clienti una delle prime domande che faccio è qual è il budget del lavoro, così da potere immediatamente valutare quale sarà lo sforzo - in ottica di mezzi, attrezzatura, persone, creatività - necessario alla produzione. Infatti, per me, essere un filmmaker vuol dire occuparmi di un progetto audiovisivo dall’idea al soggetto, dalla sceneggiatura all’inizio delle riprese. Lavorando in questo settore da dieci anni, ormai, collaboro con vari professionisti su cui posso contare quando c’è da mettere insieme una troupe. Nello specifico, ecco quali sono le cose che mi riescono meglio… forse perché mi piace di più farle!
- Regia. Per me dirigere un progetto audiovisivo vuol dire, da un lato, mettere a frutto tutte le mie visioni cinematografiche, i miei studi sul campo, le mie osservazioni del lavoro altrui. Dall’altro ritengo questo mestiere basato sulla sensibilità - nei confronti della storia, del cast e della troupe - e sulla pazienza.
- Direzione della fotografia. Da piccolo, mentre giocavo con pupazzi e action figure, costruivo delle inquadrature immaginando scene cinematografiche; da adolescente ho acquistato compulsivamente DVD e Blu-ray divorando i contenuti speciali, backstage, tutti i segreti dei professionisti del cinema. Da adulto ho scoperto la direzione della fotografia: ho studiato l'attrezzatura e seguito corsi che, negli anni, mi hanno permesso di avere sempre maggiore consapevolezza del mestiere. E non smetto mai di tenermi aggiornato.
- Montaggio. Se dovessi dire come si impara il montaggio, direi: seguendo i corsi dei migliori (io ho frequentato lezioni di Paolo Baccolo, Premiere Base e Avanzato; di Leonardo Olivito, After Effects, del colorist Andrea Vassalini, di Simone Costantino per l'audio e la masterclass di Aldo Ricci), armandosi di tanta pazienza e… facendosi venire l’insonnia. Per divertirsi un po’, vi consiglio di seguire sui social il gruppo La vita di un montatore video: c’è da morire dal ridere.
Spero di non essere stato troppo autoreferenziale in questa presentazione, ma mi sembrava giusto spiegare chi sono e cosa faccio. Se vuoi saperne di più di quali sono i miei servizi video, scrivimi oppure, se hai già un'idea di cosa ti serve, chiedimi un preventivo gratuito. Sarò felice di illustrarti personalmente il mio lavoro.