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5 video musicali talmente iconici da mettere la musica in secondo piano

30/07/2023 23:00

Vito Sugameli

Video Musicali,

5 video musicali talmente iconici da mettere la musica in secondo piano

Esistono video musicali talmente famosi e rivoluzionari da mettere la musica in secondo piano: questa è la mia selezione, quali sono i tuoi?

Esistono video musicali talmente famosi e rivoluzionari da mettere la musica in secondo piano: questa è la mia selezione ma, nei commenti, puoi suggerirmi la tua.

Personalmente, sono un grande fan degli anni ’80 e ci sono colonne portanti che non posso non citare quando si parla di musica: Michael Jackson e Madonna, tra tutti. Oggi, però, non è di gusti musicali che voglio discutere. O meglio, non solo. Torno, invece, a scrivere di video musicali e precisamente di videoclip iconici che hanno fatto la storia di questo genere. Ovviamente ci metterò dentro un paio di artisti che amo, ma lo scopo di questo articolo è dimostrare che, a prescindere dalla musica che ascolti, se il videoclip è un capolavoro… ce lo avrai per sempre bene in mente. Insomma, esistono video musicali talmente iconici da mettere la musica in secondo piano. Questa è la mia selezione ma, nei commenti, puoi suggerirmi la tua.

Un monumento: Thriller di Michael Jackson

Citato e stracitato come il più grande video musicale di tutti i tempi, Thriller di Michael Jackson è puro intrattenimento. Al punto che, se anche non ti viene subito in mente il brano (ma davvero?) è sufficiente vedere qualche secondo del video per capire subito di che canzone si tratta. Prendendo ispirazione dal tema “horror” del pezzo, nel 1983 è nientemeno che John Landis in persona (Un lupo mannaro americano a Londra, The Blues Brothers, Una poltrona per due) a dirigere Michael Jackson nel videoclip di Thriller

 

La storia di questo piccolo cortometraggio – perché è così che lo definirei – mostra Jackson mentre cerca in tutti i modi di spaventare la sua ragazza con smorfie e versi mostruosi, prima che i due si trovino in effetti in un cimitero pieno di morti viventi; qui lei scopre con orrore che lo stesso MJ si è trasformato in uno zombie. Il video ufficiale e integrale dura in tutto 13 minuti: impresa più unica che rara negli anni ’80 e, ancora oggi, mastodontica se pensiamo a un videoclip indipendente. La sequenza del ballo con gli zombie, coreografia annessa, conserva tutta la sua forza a 40 anni di distanza. 

Un salvataggio: Take On Me

Straordinario esempio di innovazione tecnica, il videoclip di Take On Me degli a-ha è riuscito nell'impresa impossibile di ribaltare completamente le sorti commerciali di un flop musical. Nel 1984, infatti, il mix originale di Take On Me venne ignorato ovunque nel mondo, tranne che in Norvegia (terra natia degli a-ha) fino a che il brano vide una importante ri-registrazione in chiave synthpop abbinata al leggendario video musicale. Nel 1985, quindi, Take On Me viene rilanciata e accompagnata da un video che ibrida live-action e animazione e diventa un successo mondiale. 

 

Diretto da Steve Barron - già mente di Billie Jean (ed ecco che torna MJ)  - il video vede protagonisti il frontman degli a-ha Morten Harket e l'attrice Bunty Bailey mentre fuggono insieme da un mondo animato disegnato a mano. Curiosità: nello specifico la tecnica usata è il rotoscoping, che consiste in un disegno ricalcato a partire da una pellicola filmata in precedenza. Inutile dire che, dal momento della sua pubblicazione, le sorti di Take On Me sono cambiate: oggi questo è il brano più celebre degli a-ha.

Una rivoluzione: Vogue di Madonna

Insieme a Michael Jackson, Madonna è forse l’artista “dell’era MTV” che meglio di chiunque ha saputo usare il videoclip come strumento di marketing e comunicazione da accompagnare all’uscita dei suoi successi. Mentre Jackson puntava su grandi scenografie, Madonna basava tutto sul sovvertire le regole. Nel 1990 esce Vogue ed è subito icona. Girato in un suggestivo bianco e nero dal regista David Fincher (sìsì, proprio quello lì), il video mostra Madonna intenta in un’impeccabile coreografica basata sul vogueing; questo stile di danza contemporanea, per chi non lo sapesse, è nato nelle ballroom, competizioni con sfilate all'interno di locali gay e trans frequentati negli USA da latinoamericani e afroamericani già dai primi anni '60.
 

Nel 1990 Madonna porta per la prima volta alla ribalta questo ballo, che diventa popolarissimo e nascono addirittura corsi per chi desidera impararlo. Certamente il videoclip di Vogue ha giocato un ruolo decisivo nel portare all’attenzione di chiunque, nel mondo, la ball culture, fino a quel momento considerata una sottocultura. La serie tv Pose di Ryan Murphy ha interi episodi dedicati all’impatto di Vogue all’interno delle ballroom.

Quando basta un’immagine: Coffee + TV dei Blur

Nella grande rivoluzione britpop degli anni '90 hanno gareggiato molte band ma solo alcune si sono guadagnate un posto nella storia della musica, come gli Oasis o i Verve. In genere, però, i videoclip della maggior parte di questi gruppi erano piuttosto convenzionali, magari anche divertenti, ma privi di impatto. Fa eccezione un video che, ancora oggi, è un cult del genere: Coffee + TV dei Blur. Scritto e cantato dal chitarrista Graham Coxon nel 1999, questo brano racconta la storia di un cartone del latte antropomorfo che reca su un lato l’avviso di “Chi l’ha visto” (tipico in Regno Unito e USA) proprio per Coxon.

Scommetto che, appena ho scritto “cartone di latte”, hai capito perfettamente di quale videoclip di tratta: l’immagine di questo personaggino afflitto, che si aggira per la città, è ancora indimenticabile. Diretto da Hammer & Tongs, pseudonimo di Garth Jennings, il videoclip è senza dubbio il più celebre mai realizzato per una band e - forse - persino più famoso del brano che accompagna.

Capolavoro di provocazione: Rock DJ

Chi è nato alla fine degli anni ’80, ed era quindi all’incirca adolescente quando imperversavano i Take-That, si ricorda certamente di quando tra fine ’90 e inizio 2000 Robbie Williams ha iniziato la  carriera da solista. La sua musica non era chissà che, i testi piuttosto esili ma la presenza scenica, l’ironia e la capacità di Robbie di reinventarsi infinita. Proprio nel 2000 esce Rock DJ, una canzone leggera e divertente, che in breve tempo conquista tutte le radio. Ma più ancora della musica, indimenticabile è il folle video di Rock DJ. Alla regia Vaughan Arnell, collaboratore e amico di Robbie, che si è cimentato in un’assurdità kitsch degna dell’ex Take That.  La scena inizia in una stanza piena di donne eleganti che pattinano (ebbene sì) attorno a una piattaforma sopraelevata da cui Robbie Williams si muove e balla al ritmo della sua canzone, proprio Rock DJ, un pop leggerissimo che sembra interessare poco alle signore. 

 

Fino a quando il cantante inizia a spogliarsi, ottenendo l’attenzione del pubblico femminile. Preso dalla frenesia, però, Robbie non si limita a togliersi i vestiti ma incomincia a rimuovere anche la pelle, i muscoli e in breve tempo le signore si trovano in mano un pezzo sanguinolento di Robbie Williams. Il video è una critica al consumismo nella musica, che scortica vive le sue popstar? Forse. Soprattutto, però, è un cortometraggio horror, grottesco ed esilarante cucito sul carisma, l’intelligenza e l’autoironia di Williams. 

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Conoscevi i 5 videoclip che ho raccontato in questo articolo oppure ne citeresti altri tra i tuoi preferiti? Scrivimelo nei commenti! Se sei un musicista e questo articolo ti ha incuriosito, puoi scrivermi e chiedermi un preventivo gratuito per realizzare il videoclip del tuo bravo. Vediamo da chi mi faccio ispirare stavolta.