Corti sul web è la rubrica in cui analizzo i cortometraggi trovati sul web che mi hanno ispirato.
A chi piace Christopher Nolan? Due mani alzate per me. Lo so quello che dicono gli haters: Nolan è un ossessivo, è maniacale, i suoi film sono incomprensibili, sono aria fritta, eccetera. Ma, c’è poco da fare, potete farmi parlare con centinaia di suoi detrattori e la mia risposta sarà sempre la stessa: avete tutti ragione, ma questo regista in più di un film ha saputo parlare a una parte molto profonda di me che aveva bisogno di sentirsi raccontare esattamente quella storia. È il caso di Memento, The Prestige, Inception. E non voglio fare il solito fanboy che cita la sua trilogia di Batman ma… ok, sto citando la sua trilogia di Batman. Insomma, Nolan è la mia debolezza cinematografica. Ogni volta che esce un suo film al cinema, potete stare sicuri che io sarò in sala a godermelo.
Per questa ragione, potete immaginare la mia curiosità quando online è arrivato Doodlebug, cortometraggio di Nolan girato nel 1997 quando ancora l'autore di Tenet era all’università. Non solo questo Doodlebug rappresenta la mia idea di cinema - indipendente, low budget, con un ottimo attore e una idea originale alla base - ma mi è stato di grande ispirazione per girare il mio cortometraggio Homefish con Piano9 Produzioni.
Di Doodlebug vi parlo oggi nella mia rubrica Visti sul Web. Continuate a leggere e poi mi dite se non ho ragione ad amare Christopher Nolan .
Doodlebug, il primo corto cinematografico di Christopher Nolan
Doodlebug, che potremmo tradurre dall’inglese come “larva”, è un cortometraggio in bianco e nero del 1997 che Nolan ha girato durante l’università utilizzando una pellicola da 16 mm. Prima di questa piccola opera c’erano stati altri due corti -Tarantella (1989) e Larceny (1995) – ma Doodlebug è stato il vero approccio di Nolan al cinema. Dopo questo corto, infatti, la sua opera successiva è Following, a cui è seguito Memento che direi proprio conosciamo tutti come il suo primo grande film (a oggi, per me, uno dei migliori).
Sebbene sia un’opera decisamente embrionale – il regista di kolossal su spionaggio nei sogni e viaggi nello spazio intergalattico doveva ancora farsi strada – in Doodlebug sono già presenti alcuni dei temi ricorrenti di Nolan. Ecco quali.
Di che cosa parla Doodlebug
Prima ancora di inventare sceneggiature a scatole cinesi, Nolan rivelava la sua passione per i paradossi temporali in quel piccolo, ma sbalorditivo, film che è Doodlebug. Si tratta di un cortometraggio psicologico con un protagonista – solo apparentemente – alla Memento. Il film inizia mostrando un uomo malconcio (l'attore Jeremy Theobald) aggirarsi in preda all’ossessione dentro un appartamento messo ancora peggio: sta cercando, infatti, di uccidere il doodlebug, la larva del titolo.
All’inizio ci sembra che questa creatura che schizza sul pavimento sia uno scarafaggio, un insetto qualsiasi; ma, a ogni colpo di scarpa ricevuto, lo strano abitante della casa diventa più grosso e ci rendiamo conto che si tratta di un sosia dell’uomo stesso. Così l’uomo si trova a schiacciare il proprio clone, in un gioco di ridimensionamento che porta, infine, il protagonista a essere annientato da una versione gigantesca di se stesso.
Doodlebug è la "Metamorfosi" di Christopher Nolan
Si tratta di un cortometraggio super indipendente, di quelli che piacciono a me, girato con un solo attore, in una sola location e gli effetti speciali che il 1997 metteva a disposizione (per l’epoca, comunque, niente male): ma con Doodlebug Christopher Nolan gioca a fare Kafka. Letteralmente, racconta la sua versione della Metamorfosi. Non si tratta di un uomo che diventa scarafaggio ma, forse, di uno scarafaggio che è sempre stato uomo: poco importa, alla fine tanto si finisce tutti schiacciati.
In meno di 3 minuti Nolan racconta la crisi esistenziale: con una struttura ossessiva, che potenzialmente può ripetersi all’infinito senza mettere mai fine al cortometraggio, narra la storia di una ricerca di ordine (il protagonista, nella sua casa sporca, non tollera l’oltraggio di uno scarafaggio in più) che, però, non può realizzarsi. Forse perché, nella poetica del regista, il caos è un elemento fondante: l’uomo prova a dominarlo, ma alla fine è l’entropia ad avere la meglio.
Un altro tema che, oggi, sappiamo essere alla base dei film di Nolan è quello del doppio (The Prestige) ossia della rappresentazione del protagonista come piccolo e grande, come uomo e come insetto, come realtà e allucinazione. E alla fine, la domanda è sempre quella: è tutto vero o siamo dentro il nostro peggiore incubo? Fatemi sapere se trovate la risposta.
Conoscevi il corto Doodlebug di Christopher Nolan? Se vuoi suggerirmi un video - uno spot ma anche un cortometraggio d'autore - che hai visto sul web e che ti ha colpito, per la sua tecnica sensazionale o per il contenuto, scrivimi nei commenti qui sotto o contattami. Sono curioso!